Via Rontana
48013 Brisighella (RA)
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Localizza sulla mappaComune: Brisighella
Tel. 0546/77404
E-mail: info@parchiromagna.eu
Il Museo Geologico del Monticino è un'area museale all'aperto che occupa una ex cava di gesso in disuso da oltre 15 anni. Situato nelle vicinanze di Brisighella, nella zona del santuario del Monticino, questo luogo rappresenta un punto di riferimento per la comunità geologica internazionale grazie al suo prezioso patrimonio geologico, paleontologico e naturalistico.
Dal punto di vista geologico, questa zona di Appennino Romagnolo è costituita da rocce sedimentarie di origine marina che fanno parte di una catena montuosa relativamente giovane, che si è formata ed innalzata negli ultimi 15 milioni di anni. Sono qui presenti le principali unità rocciose della Romagna occidentale: la Formazione Marnoso-arenacea, le Peliti eusiniche, la Formazione Gessoso-solfifera, la Formazione a Colombacci e la Formazione delle Argille Azzurre. Dal punto di vista paleontologico, il sito è famoso per la scoperta di alcune ossa fossili di vertebrati terrestri trovate nel 1985 da un appassionato ricercatore locale, Antonio Benericetti. In seguito a questo primo ritrovamento, la collaborazione tra il Museo di Scienze Naturali di Faenza e geologi e paleontologi delle Università di Bologna e Firenze ha reso possibile recuperare altre migliaia di preziosi reperti.
Il grande interesse scientifico è dovuto sia alla rarità della paleofauna continentale tardo-miocenica ritrovata sia alla contemporanea presenza, nello stesso sito, di resti di animali di grande e piccola taglia.
I fossili rinvenuti sono ora conservati al Museo Civico di Scienze Naturali di Faenza e testimoniano la presenza di animali come il coccodrillo, il varano, il boa delle sabbie, la scimmia, l'oritteropo, il rinoceronte, il mastodonte, l'antilope, la iena e lo sciacallo. 5,4 milioni di anni questa zona doveva, perciò, essere caratterizzata da un ambiente simile ad una savana alberata, con un clima di tipo subtropicale.
Dal
punto di vista naturalistico, la fauna della zona è quella tipica dell'Appennino romagnolo.
Fra gli animali di maggiori dimensioni sono presenti il cinghiale, il capriolo, la volpe, il tasso, la faina, la lepre e l'istrice. Fra i mammiferi di taglia medio-piccola è possibile scorgere lo scoiattolo, il ghiro e il riccio. Sono inoltre presenti diverse specie di pipistrelli, che trovano riparo nelle grotte, e sono l'elemento caratteristico della fauna del Parco. Fra gli uccelli possiamo annoverare l'occhiocotto e la sterpazzolina, tipici dei cespuglietti. Sulla ripida parete gessosa del settore occidentale dell'ex cava trovano rifugio, invece, le specie rupicole, come il codirosso spazzacamino e la rondine montana. Tra i rapaci non si può non citare il falco pellegrino, che ha iniziato a nidificare nel 2014 nell'ex-cava. Tra i rettili si segnala il colubro del Riccioli, assolutamente inoffensivo.
Anche
la flora è piuttosto diversificata poiché cresce su due differenti substrati geologici: le argille e i gessi.
Sulle argille, nel settore settentrionale del sito, si trovano graminacee e leguminose alle quali si sono aggiunti nel tempo arbusti pionieri come la ginestra odorosa, la rosa canina, il prugnolo e il biancospino.
Sui gessi, invece,
si trovano due diversi tipi di vegetazione:
sul crinale di Ca' Marana una boscaglia a prevalenza di quercia roverella e pino domestico, con presenza anche di carpino nero, orniello e qualche castagno. Sulle rocce più ripide del versante sud, invece, è presente un arbusteto basso e rado con elementi mediterranei, fra i quali l'elicriso, l'asparago pungente e l'alaterno. Licheni e "succulente" del genere Sedum colonizzano, invece, il gesso. Tra le
specie erbacee non si possono non citare il raro lilioasfodelo maggiore a tepali bianchi, i tulipani subspontanei, i garofanini e le orchidee selvatiche.